COMPAGNIA MERAKI
FIGLI DELLE STELLE
con IVANO CONTE | SILVIA PARASILITI COLLAZZO | CRISTIANO ARSI’ | STEFANO ANNUNZIATO
drammaturgia di Giacomo Sette
aiuto regia Ivano Conte | tecnico audio e luci Ruben Greco
regia Ilario Crudetti
produzione Compagnia Meraki
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Costo carnet: 10 euro
Figli delle stelle è un dramma in tre atti che esplora la disillusione politica, l’amicizia e il destino di un gruppo di giovani militanti neofascisti nella provincia di Roma tra il 1981 e il 1985. Sullo sfondo degli anni di piombo e delle connessioni oscure tra criminalità, servizi segreti deviati e logge massoniche, la storia si muove tra il passato e il presente dei protagonisti, svelando gradualmente il loro inesorabile declino.
MARGOT THEATRE
AUT AUT
con MARTINA GRANDIN | ALICE STACCIOLI | MICHELANGELO RAPONI
Regia Valentina Cognatti
produzione MARGOT THEATRE
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Costo carnet: 10 euro
Aut-Aut è un progetto di teatro fisico-poetico, creato a partire da re all’interlocutore un dilemma a cui non è possibile sfuggire: bisogna scegliere.
Tre ragazzi, un uomo e due donne, tre valigie, che prendono, lasciano, usano, pretendono e scacciano, alla ricerca di un contorno che dia senso al loro mondo interiore. Dalle valigie escono immagini che generano ricordi, che raccontano una generazione, che si creano e si disfano continuamente. Tre ragazzi e il loro viaggio verso la vita, dove cercano di essere loro stessi, ma nei panni degli altri, vivono in un mondo che offre tutto, ma sembrano non fare mai niente, camminano in sentieri già battuti, cercando una strada nuova.
Lo spazio della scena è propagazione del sé dei personaggi ed essi lo manipolano, lo trasformano e lo riducono secondo le loro logiche e i loro bisogni; è spazio psichico, che si muove in modo imprevedibile, schizofrenico. Lo spazio è il non-luogo dove avviene l’incontro con Altri e con sé stessi, viene usata dai tre ragazzi come palcoscenico della loro identità.
Dove potranno trovare la luce nella nostra epoca moderna? I temi trattati dallo spettacolo sono attuali, necessari e urgenti. La paura di essere sé stessi, la paura di non farcela. Il sostegno, l’ansia, il dubbio, l’oppressione, il senso di sconfitta. Il senso di vittoria. Il buio, la luce. La critica degli altri. Senso di inadeguatezza. La scelta definitiva. Aut-Aut.
Il progetto nasce dalla lettura del testo “Aut-Aut” del filosofo danese Søren Kierkegaard alla luce delle urgenze dell’attualità.
L’espressione Aut-Aut, infatti, implica che ogni decisione sia una separazione: quando scegliamo una strada, rinunciamo all’altra. Ogni opzione in una scelta di tipo “o-o” rappresenta un mondo diverso, un destino alternativo. Durante il suo percorso, lo spettacolo intende affrontare sia la solitudine della scelta, sia il rapporto con altri, alla luce di alcune tematiche attuali, come il confronto continuo con gli altri, l’ansia sociale e la ricerca di identità personale.
FOCUS_2
AUTOGRILL
con ANIA RIZZI BOGDAN | ELEONORA GUSMANO Regia Eleonora Gusmano
drammaturgia di Nicolò Sordo
aiuto regia Lorenzo del Buono
musiche Alessandro Romano
produzione FOCUS_2
“La prima regola degli ultras è non parlare mai degli ultras” dice Valeria (nome di fantasia), leader delle Girls del Toro.
Siamo all’interno di un fight club dove vincere o perdere è secondario.
Anche il calcio, anche lo stadio è secondario. È tutto secondario.
L’unica cosa importante è soffrire insieme. E poi, il contatto. Il contatto fisico.
Una donna tifosa del Toro, tornando da una trasferta, subisce un’aggressione brutale in autogrill da parte di un balordo di una squadra avversaria. Dal contatto fisico allo stup*o il passo è breve.
Distrutta nel corpo e nell’anima, con l’aiuto di Valeria, questa donna trova la forza di vendicarsi.
Non ha niente e nessuno a cui tornare se non la sua squadra di calcio.
È il calcio che le ha dato una vita, un credo, un marito, dei figli e degli amici e dei nemici.
Ma i maschi della squadra sono inutili, stupidi e sempre ubriachi.
Come sempre, deve fare tutto da sola.
Ispirato a fatti realmente accaduti, Autogrill dice senza mezzi termini cosa vuol dire appartenere a un gruppo e diventare folla unita da un urlo e da uno striscione. Soprattutto se sei donna.
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POVERI COMUNI MORTALI
Delizia
con CARLOTTA SOLIDEA ARONICA | MICHELE BREDA Regia Gemma Costa
drammaturgia Carlotta Solidea Aronica e Michele Breda
movimento scenico Alberto Bellandi
Tecnico Samuele Sabbatini
produzione POVERI COMUNI MORTALI
Un uomo vive in un quartiere dove tutto si ferma due volte al giorno; è in questi momenti di sospensione
che gli piace passeggiare. Un giorno, camminando, alza lo sguardo e si accorge che in tutte le finestre di
tutti i palazzi c’è gente che fa l’amore.
Forse è per questo che tutto si ferma, perché la gente deve fare l’amore. Perché lui non se n’è mai
accorto? Ma soprattutto, perché ha sempre fatto solo passeggiate?
Decide di volersi ammazzare, ma una lettera imprevista lo distoglie dal proposito. Cercano dei volontari
disposti a farsi ibernare ed essere spediti su Delizia: un pianeta piccolo, lontanissimo e abitato da un solo
albero.
A partire saranno in due: lui e una donna con cui condivide un passato lontano. Entrambi si
interrogheranno su cosa li abbia spinti davvero a partire e su quanto si stiano lasciando alle spalle.
Ma arrivati su Delizia quell’albero darà il suo frutto, inaspettato, bello e spaventoso, e starà a loro capire
se valga la pena coglierlo oppure no.
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ESTELLA
Rivoluzionarie professionali
con VALERIA ALMERIGHI | CAROLINA LEPORATTI | FEDERICO BRUGNONE
un progetto di Estella
produzione ESTELLA
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Costo carnet: 10 euro
Rivoluzionarie professionali ci riporta alle origini della nostra Italia. Abbiamo preso in esame le vite incredibili delle 21 donne che hanno fatto parte della assemblea Costituente del ‘46 e le abbiamo catapultate nella nostra visione di oggi, chiedendoci come fare a estrapolare da queste esistenze strabilianti il senso più profondo di ciò che ci ha affascinati: la capacità di stare nel presente per costruire un futuro.
Le nostre protagoniste sono Teresa Mattei (la più giovane, una “maledetta anarchica”), Teresa Noce (povera, brutta e comunista, “madama tempesta”), Lina Merlin (socialista dallo spirito guerriero, “Signora Polesine”), ma anche (“la bella e biondissima”) Bianca Bianchi, l’insegnante (“troppo indipendente”) Laura Bianchini; un gruppo di donne rivoluzionarie e combattenti, 21 donne su 535 uomini… non poterono non farsi notare! Dalla Resistenza e la lotta armata partigiana ai banchi della Costituente: rivoluzionarie professionali, appunto.
Lo spettacolo che immaginiamo vuole non solo raccontare la storia di queste donne, figure importantissime e sconosciute della nascita della Repubblica Italiana, ma anche farne affiorare le contraddizioni, le sfide morali affrontate e indagare che cosa significhi oggi la loro storia per noi.
Rivoluzionarie professionali è uno stand up comedy, un dramma grottesco, un musical senza parole; non sappiamo ancora cosa diverrà. Dal punto di vista stilistico è uno spettacolo che stiamo costruendo con grande curiosità, cura ed entusiasmo, esplorando le varie forme del linguaggio teatrale e del video, alla ricerca di un modo vivo ed efficace di esplorare la molteplicità dei linguaggi: la testimonianza diretta di interviste e biografie, il teatro documentario, l’analisi storiografica, possono portarci in un attimo alla satira. C’è spesso voglia di piangere ma anche di ridere mentre lavoriamo. Il progetto è in continua evoluzione. Il materiale storico che incontriamo si rivela ancora vivo e attuale, ci sorprende.
Questa pluralità di voci e registri rispecchia la complessità delle donne che raccontiamo, la loro vitalità, le loro contraddizioni e le loro battaglie, tutt’oggi ancora aperte. In un tempo in cui ci sentiamo sradicati, privi di riferimenti etici e politici, senza un orizzonte a cui tendere, lo spettacolo vuole essere un’opportunità per riflettere su dove si possa trovare nuova forza per una rinnovata coscienza civile e politica.
Siamo affascinati e stimolati dalle loro vite esemplari. Queste donne sono per noi dei fari nella nebbia; il nostro obiettivo è di trasmettere questa materia sulla scena, senza retoriche e moralismi. La loro capacità di dire No e di battersi senza stanchezza per costruire un futuro migliore ci ha emozionati, vorremmo essere in grado di trasmettere questa emozione con vitalità e restituire un po’ dell’energia che hanno irradiato, qualche decennio fa, per questo nostro Paese.
PIRACANTA TEATRO
Mi fai sentire meno freddo
con Ilaria Ballantini, Giovanna Giardina, Giulia Massimini
musiche di Maria Chiara Massimini | voce registrazione Nicolò Barba
tecnico audio Sebastiano Spinella
drammaturgia e regia Giulia Massimini
con il sostegno di “Spin Time Labs” (Roma) e “Cascina Autogestita Torchiera senzacqua” (Milano)
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Costo carnet: 10 euro
“Secondo lo studio condotto da Erica Chenoweth politologa dell’Università di Harvard, quando il 3,5% delle persone si mobilita con intenzioni serie e metodi non violenti, le società vanno incontro a grandi cambiamenti ” – Il Capitale nell’Antropocene, Saito Kohei. I rapporti economici governano la nostra esistenza nel silenzio. Nel sistema capitalistico barattiamo la nostra libertà e autodeterminazione per delle condizioni di benessere apparente. Conduciamo una vita che non ci soddisfa, che ci fa ammalare, che ci costringe ad accettare continue manipolazioni.
Viviamo alienati dalla povertà, dalle guerre, dal degrado che ci circonda e da ciò traiamo, attraverso un cordone ombelicale diretto, il nostro privilegio.
9 personaggi interpretati da 3 performers si alternano nello spazio scenico, tracciando traiettorie obbligate in un circuito chiuso. Ognuno di essi ci trasporta in un contesto lavorativo diverso. Gradualmente si rivelano tutti interdipendenti: insieme concorrono a tenere in piedi un meccanismo di produzione insostenibile, di cui sono agenti e succubi al tempo stesso.
Il Potere in scena non è rappresentato da un personaggio, ma da altri segni o anche da tutti i personaggi che lo interpretano insieme.
Con l’avanzare della storia le traiettorie che i 9 personaggi percorrono tendono a incepparsi, ad aprirsi. Un mondo Surreale irrompe in scena liberando gli inconsci e i desideri repressi degli individui in quanto esseri umani. Con la sua portata rivoluzionaria sovvertirà gli accordi e le gerarchie, scompaginando le relazioni e ridisegnando lo spazio.
Il Capitalismo è un dogma inamovibile.
Oppure no?