20 settembre | 12 ottobre 2019
Festival inDivenire – terza edizione
Teatro/ Danza/Arte
un progetto di Alessandro Longobardi
direzione artistica di Giampiero Cicciò
Dopo il grande successo di pubblico e critica delle prime due edizioni sarà in scena dal 20 settembre al 12 ottobre 2019 – allo Spazio Diamante – la terza edizione del Festival inDivenire, l’ormai atteso evento nato nel 2017 dalla volontà di Alessandro Longobardi, con la direzione artistica di Giampiero Cicciò.
Il Festival inDivenire, organizzato da O.T. I. – Officine del Teatro Italiano, il consorzio presieduto da Longobardi, ha come evento centrale il “Premio inDivenire per il Teatro e la Danza” che nasce con lo scopo di individuare e valorizzare nuove opere presentate in forma di studio che grazie al premio diventeranno spettacoli completi, dando così visibilità all’intensa e vivace attività condotta dalle nuove generazioni.
Oltre al Premio rivolto a compagnie e artisti con esperienza (senza un limite di età), da quest’anno OTI promuove la prima edizione del “Festival inDivenire – Lazio per il Teatro” allo scopo di sostenere la crescita artistica di attori diplomati da non più di 5 anni nelle Accademie/Scuole di teatro di chiara fama con sede nella Regione Lazio.
“Eccoci alla terza edizione del Festival inDivenire! – dichiara il direttore artistico Giampiero – Quando Alessandro Longobardi, che ringrazio ancora per la fiducia accordatami, mi ha proposto di curare la direzione artistica di un festival da realizzare allo Spazio Diamante, ho riflettuto a lungo confrontandomi con molti teatranti. Alla fine, facendo una sintesi delle mie considerazioni e di quelle ascoltate, ho strutturato il premio ricordando i miei esordi e gli esordi di coloro che lavorano nel teatro e nella danza. Ho pensato anche ad anni più recenti quando il mio cassetto pullulava di idee che spesso non trovavano possibilità di attuazione: avere un progetto, un’intuizione, senza poter sperimentare nulla, è sempre sconfortante. Da qui l’obiettivo del Premio inDivenire: trasformare un’idea, uno studio, la visione di un testo, in spettacolo”.
Il valore artistico è stato il primo criterio di valutazione per la selezione dei progetti presentati a seguito della pubblicazione del bando. Inoltre sono stati presi in esame: la qualità degli studi presentati, in termini di potenzialità di una messinscena finale, partendo dai contenuti, dall’originalità del progetto e dal talento dei partecipanti.
InDivenire avrà inizio il 20 settembre alle ore 19.00 con la serata di apertura e presentazione del Festival – aperta al pubblico – alla presenza di Alessandro Longobardi, del direttore artistico Giampiero Cicciò e di tutte le compagnie selezionate. Un modo per incontrarsi e confrontarsi sullo stato dell’arte.
Dal 21 settembre, sarà possibile assistere a tutti gli spettacoli selezionati per le tre sezioni (Teatro, Teatro Lazio, Danza) che compongono il ricco e affascinate cartellone della terza edizione di inDivenire.
L’11 ottobre – ore 21.00 – invece sarà ospitato lo spettacolo BOLEROeuropa, Studio sul Bolero di Ravel, un progetto di Black Reality.
Gabriele Lavia
Attore e regista tra i più rappresentativi e celebri della storia del teatro italiano, Gabriele Lavia esordisce sul palcoscenico nel 1963 e si fa notare in spettacoli come Edipo Re (Teatro alla Scala, 1969) e Re Lear (Piccolo Teatro di Milano, 1972), quest’ultimo per la regia di Giorgio Strehler. Debutta alla regia teatrale nel 1975, con Otello di Shakespeare. Il suo debutto cinematografico è in Metello del 1970 e nel 1983 dirige il suo primo lungometraggio, Principe di Homburg, con il quale vince il Nastro d’Argento come migliore regista esordiente.
È stato co-direttore artistico del Teatro Eliseo di Roma (dal 1980 al 1987), direttore artistico del Teatro Stabile di Torino (dal 1997 al 2000), del festival Taormina Arte (nel 1993), del Teatro di Roma (2011-2014) e dal 2014 del Teatro della Pergola di Firenze.
Lino Guanciale
Lino Guanciale, tra gli attori più noti e talentuosi del teatro, della TV e del cinema italiani, si diploma all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma, nel 2003 e ottiene il “Premio Gassman” (assegnato dall’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” al miglior allievo degli ultimi dieci anni). La sua carriera d’attore inizia in teatro: diretto da Gigi Proietti recita in Romeo e Giulietta, spettacolo che inaugura il Silvano Toti Globe Theatre di Roma. Tra i nomi del palcoscenico italiano con cui collabora in seguito: Franco Branciaroli, Luca Ronconi, Walter Le Moli, Massimo Popolizio, Claudio Longhi e Michele Placido, che dopo averlo diretto in Fontamara lo chiama ad interpretare Nunzio, uno dei personaggi del film Vallanzasca – Gli angeli del male.
Accanto agli impegni teatrali, dal 2005 opera come insegnante e divulgatore scientifico-teatrale all’Università e nelle scuole superiori.
Nel 2009 debutta al cinema con Io, Don Giovanni di Carlos Saura, nei panni di Wolfgang Amadeus Mozart. Seguono i ruoli ne La prima linea di Renato De Maria, pellicola ispirata al libro Miccia corta, Il Gioiellino di Andrea Molaioli, Il sesso aggiunto di Francesco Antonio Castaldo, Il mio domani di Marina Spada.
Nel 2011 esordisce anche in televisione con la fiction Il segreto dell’acqua, trasmessa su Rai 1. Sulla stessa rete, nella primavera del 2012, è tra gli interpreti di Una grande famiglia, diretta da Riccardo Milani. Inoltre un piccolo ruolo in To Rome with Love di Woody Allen dove recita accanto a Jesse Eisenberg ed Ellen Page.
Nonostante i lavori per il grande e il piccolo schermo, non abbandona comunque il teatro; fra il 2011 e il 2012 è uno dei protagonisti de La resistibile ascesa di Arturo Ui di Bertolt Brecht, per la regia di Claudio Longhi, premiato come miglior spettacolo dell’anno dall’Associazione Nazionale dei Critici Teatrali. Alla lunga tournée italiana si è aggiunta anche una tappa in Russia, a Mosca, nell’ambito del Festival dei Teatri Europei.
Tra i film in uscita nella seconda metà del 2012: Il volto di un’altra di Pappi Corsicato, di cui è coprotagonista con Laura Chiatti e Alessandro Preziosi, La scoperta dell’alba di Susanna Nicchiarelli, in cui è al fianco di Margherita Buy, e L’estate sta finendo di Stefano Tummolini. Nel maggio 2012 ha girato come protagonista l’opera prima di Francesca Staasch, Happy Days Motel.
Dal 2013 al 2017 ricoprì il ruolo dell’avvocato Guido Corsi nella serie televisiva Che Dio ci aiuti, trasmesso su Rai 1 e nel 2015 è protagonista, insieme a Miriam Leone, della serie La dama velata, in cui interpreta il Conte Guido Fossà, sempre trasmessa su Rai 1. Nel 2015 vince il Premio Flaiano come attore rivelazione dell’anno.
Nel 2016 è per due stagioni tra i protagonisti della fiction Non dirlo al mio capo nel ruolo dell’avvocato Enrico Vinci e nella serie tv Il sistema dove interpreta il ruolo di Michele Grandi. Nello stesso anno vince il Premio Civiltà dei Marsi per la sezione Teatro e Fiction TV, il Premio Flaiano per l’Abruzzo e il Premio come migliore attore di fiction al Magna Graecia Film Festival. Da settembre 2016 è il protagonista, insieme ad Alessandra Mastronardi, della serie televisiva L’allieva, dove ricopre il ruolo del medico legale Claudio Conforti. La serie è ispirata a diversi romanzi di Alessia Gazzola riguardanti il tema della medicina legale.
Nel 2017 è protagonista della serie poliziesca-fantastica La porta rossa, diretta da Carmine Elia e trasmessa da Rai 2. Riprende lo spettacolo Istruzioni per non morire in pace in scena dal 7 al 13 aprile al Teatro della Pergola di Firenze.
Sempre nel 2017 riceve il Premio Flaiano come co-protagonista del film-documentario Un’avventura romantica di Davide Cavuti e il CinèCiak d’oro per il film I peggiori di Vincenzo Alfieri. Nel 2017 è nel cast della pellicola La casa di famiglia, diretta da Augusto Fornari. Nel 2018 interpreta uno strampalato professore di storia che non ha l’abilitazione all’insegnamento nel film Arrivano i prof, con la regia di Ivan Silvestrini. Nel 2018 è vincitore del premio ANCT per il suo ruolo nello spettacolo teatrale La classe operaia va in paradiso e, sempre per lo stesso ruolo nel medesimo spettacolo, vince anche il premio Ubu.
Da febbraio 2019 partecipa al programma Miracolo Italiano trasmesso da Rai Radio2 con la rubrica La Panchina di Lino.
Nel 2019 conduce il documentario L’Aquila 3:32 – La generazione dimenticata, dedicato al terremoto che ha colpito l’Aquila nel 2009, trasmesso da Rai 2.
Manuela Mandracchia
Dopo il diploma nel 1993 all’Accademia Silvio d’Amico Luca Ronconi la dirige in verso Peer Gynt da Ibsen, Ruy-Blas di Hugo, I fratelli Karamazov da Dostoevskij, Questa sera si recita a soggetto di Pirandello (Premio UBU Miglior attrice giovane), Amor nello specchio di Giovan Battista Andreini (PremioUBU 2003 Miglior attrice non protagonista), accanto a Mariangela Melato, e, al Piccolo Teatro, ne La vita è sogno di Calderón de la Barca, I due gemelli veneziani di Goldoni, Il Candelaio di Giordano Bruno e Il panico di Rafael Spregelburd.
Tra gli altri registi con cui ha lavorato, Massimo Castri (Questa sera si recita a soggetto di Pirandello e Il padre di August Strindberg, accanto a Umberto Orsini), Piero Maccarinelli (Oreste di Euripide, Eneide da Virgilio, Ritter, Dene, Voss, di Thomas Bernhard, accanto a Maria Paiato e Massimo Popolizio, John Gabriel Borkman di Ibsen, di nuovo con Massimo Popolizio e con Lucrezia Lante della Rovere), Mauro Avogadro con cui affronta un altro testo di Bernhard, L’ignorante e il folle, mentre Antonio Calenda le affida il ruolo della protagonista in Hedda Gabler di Ibsen ( Premio Le maschere miglior attrice protagonista 2015). Tra gli spettacoli Preamleto di Santeramo regia di V. Cruciani, Mare Mater regia di F.Cocifoglia e A. Postiglione al Napoli Teatro Festival. Le serve di J. Genet con Anna Bonaiuto. From Medea con il Balletto Nazionale di marsiglia. Un mondo perfetto di Sergio Pierattini. Nel 2006 fonda con Sandra Toffolatti, Mariàngeles Torres e Alvia Reale il gruppo “Mitipretese”, che realizza gli spettacoli Roma ore 11 di Elio Petri (Premio Olimpici del Teatro, Migliore spettacolo d’innovazione), Festa di famiglia con la collaborazione drammaturgica di Andrea Camilleri, Troiane-Frammenti di tragedia da Euripide, Piovono mucche di Carlos Be, Credoinunsolodio di Stefano Massini e Sindrome italiana di Lucia Calamaro. Ha vinto anche Premio della Critica, Premio Virgina Reiter, Premio Flaiano.
Al cinema, è stata diretta tra gli altri da Nanni Moretti (Habemus Papam), Cristina Comencini (Quando la notte), Francesca Archibugi (Il nome del figlio) e Marco Bellocchio (Fai bei sogni).
Alessandra Mortelliti ( Famosa ) Francesca Comencini, Susanna Nicchiarelli e Paola Randi ( Luna nera ) e Pietro Castellitto (I predatori)
E’ una delle voci del programma radiofonico Ad alta voce di radio3
Amedeo Amodio
Allievo della scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano e poi danzatore del Balletto scaligero, i suoi interessi non si limitano alla danza, ma a ogni forma d’arte, stimolato anche dalle esperienze vissute in un teatro che in quel periodo si avvaleva di collaborazioni di artisti di grande spessore, registi, direttori d’orchestra, cantanti, scenografi, coreografi, ballerini, attori. La curiosità di ampliare le sue esperienze lo portano, all’età di 22 anni, a lasciare il Teatro alla Scala per iniziare la carriera di coreografo e ballerino da libero professionista e più tardi ad assumere la direzione artistica dell’allora nascente Aterballetto, la prima compagnia stabile di danza costituitasi al di fuori di un ente lirico, qualcosa di unico nel panorama della danza italiana. Per circa vent’anni, ad Amodio sono affidate le sorti dell’ensemble formato da ballerini solidi dal punto di vista tecnico, ricchi di espressività e capaci di essere interpreti raffinati di un repertorio vasto che porta la firma di grandi coreografi del ‘900, quali George Balanchine, Roland Petit, Antony Tudor, Léonide Massine, August Bournonville, Kenneth McMillan, Alvin Ailey, Glen Tetley, William Forsythe, Hans van Manen, Maurice Béjart, Micha van Hoecke, Jiří Kylian, Roland Petit, José Limón.
Per Aterballetto Amodio firma molte creazioni, alcune delle quali hanno visto la partecipazione di grandi interpreti come Elisabetta Terabust, Alessandra Ferri, Vladimir Derevjanko, Julio Bocca, Roberto Bolle, George Iancu, Alessandro Molin, Massimo Murru, Viviana Durante, Igor Yebra. La sua esperienza prestigiosa lo porta nel 1997 alla direzione del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma – dove come danzatore in passato aveva vissuto un periodo fecondo di stimoli grazie all’incontro con Aurel Milloss – e nel 2003 del Teatro Massimo di Palermo. Coreografo ospite in molte Compagnie di balletto degli Enti Lirici in Italia e di Compagnie negli Stati Uniti, riceve numerosi premi nel corso della sua carriera sia come danzatore che come coreografo, ultimo dei quali nell’aprile 2015 il “Premio alla carriera” nella giornata Internazionale della danza, e nella stessa giornata il Sindaco di Reggio Emilia gli consegna il “Primo Tricolore”, onorificenza che viene assegnata alle personalità che hanno dato lustro alla città.
Dal 2014 ad oggi i suoi lavori, Lo Schiaccianoci, Carmen e Coppelia, grazie a Daniele Cipriani che ne ha acquistato gli allestimenti dall’Aterballetto, con la Compagnia Daniele Cipriani Entertainement, hanno ripreso vita, riscuotendo un grande successo in tutti i grandi teatri italiani.