IO SO(G)NO
I minori non accompagnati stranieri si raccontano attraverso la fotografia
IO SO(G)NO è una mostra fotografica che nasce da un progetto dell’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati in collaborazione con l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (AGIA) rivolto a minori stranieri non accompagnati accolti a Roma.
Nel mondo, quasi la metà della popolazione rifugiata è costituita da bambini, molti dei quali trascorrono tutta la loro infanzia lontano da casa e dalle loro famiglie. Sono proprio i minori a essere maggiormente esposti al rischio di abusi, abbandono, sfruttamento, tratta o reclutamento militare forzato.
Negli ultimi tre anni sono arrivati in Italia via mare oltre 30mila bambini non accompagnati o separati dalle loro famiglie. Con gli arrivi, sono aumentate anche le sfide per garantire loro protezione adeguata, alla luce dei bisogni e vulnerabilità specifiche che contraddistinguono questa categoria, con particolare riguardo all’accoglienza in strutture idonee e all’accompagnamento nel percorso verso la maggiore età e l’autonomia.
In questo contesto si inserisce questo progetto che ha coinvolto 15 minori tra i 14 ed i 17 anni, i quali hanno intrapreso un’esperienza che li ha portati alla conoscenza del medium fotografico e alla comprensione delle metodologie di utilizzo di strumenti professionali e non attraverso la sperimentazione. Io So(g)no narra attraverso le immagini la quotidianità ed i sogni dei ragazzi coinvolti.
L’immagine di una stanza, luogo intimo e rifugio, si traduce nel racconto del proprio mondo, dove i ricordi non possono essere dimenticati ma restano lì affissi sulle pareti o accanto al letto. La foto di una partita al videogioco può rappresentare un momento di svago tra amici, ma anche la rappresentazione di una nuova famiglia, mentre l’ombra del proprio corpo diventa la testimonianza del proprio esserci.
IO SO(G)NO racconta dunque diverse visioni della realtà: le realtà di un gruppo di adolescenti e del loro rapporto con i luoghi che li hanno protetti, dalla città di Roma alle comunità ospitanti, spazi per loro precari e situati all’interno di una società diversa da quella di origine.
IO SO(G)NO è la consapevolezza del loro esserci in questa società, in questa città, ma soprattutto è la consapevolezza del poter e voler avere dei sogni, delle passioni, delle preoccupazioni, delle inquietudini, delle paure.
IO SO(G)NO, dunque Sono.
Dal 20 settembre
Orario: