Note della Direzione Artistica
Il Festival inDivenire è giunto al secondo anno e come i suoi “work in progress” in scena, è in divenire anche lui. L’emozione è doppia rispetto allo scorso anno. Come per quei registi al banco di prova dopo il primo film di successo.
L’obiettivo è sempre quello: trasformare un’idea, uno studio, una visione, in spettacolo. Nella prima edizione, di bellezza da realizzare se n’è vista talmente tanta che oggi si parte con ancor più consapevolezza, più fiducia nel fatto che talento da difendere ce n’è più di quanto solitamente appare.
Lo Spazio Diamante, dove si svolge il festival, è un esempio di come le periferie urbane, le periferie teatrali, i quartieri multietnici come il Pigneto, possano essere una ricchezza per il quartiere stesso e per l’intera città. Come avviene già nelle più vivaci capitali europee. Ed è grazie alla tenacia e all’entusiasmo di Alessandro Longobardi che, nonostante le difficoltà per la mancanza di fondi pubblici, è risorto questo luogo. L’idea del festival è sua e di Livia Clementi che io ringrazio ancora per avermene affidato la direzione artistica.
Il nostro proposito è sostenere, attraverso il Festival inDivenire, lo sviluppo della vita culturale dello Spazio Diamante e del suo contesto urbano, valorizzando progetti, magari chiusi in un cassetto, che molti registi, autori, attori, danzatori e coreografi non riescono a far conoscere.
Trenta spettacoli “in divenire” quest’anno con più di 200 artisti coinvolti.
Oltre alla Prosa e alla Danza, ai premi e alla presentazione di libri, nelle tre settimane del festival, pittori e scultori provenienti da tutta Italia, dalla Francia, dalla Colombia, dal Messico, dall’Argentina, esporranno le loro opere in una collettiva in cui confluiscono più stili e culture.
Infine lo spettacolo ospite: “Exodos” con la regia di Luigi Saravo. In scena attori italiani e artisti provenienti da diverse zone dell’Africa in un incontro tra patrimoni culturali solo formalmente lontani.
Le radici di ognuno di noi sono importanti ma anche la simbologia di un essere umano in cammino con i suoi piedi che non hanno radici, è importante: siamo nati per andare ovunque perché ovunque il mondo è nostro. Ci vorrà tanto tempo perché questo accada in modo pacifico. Ma si tratta di una meta tanto lontana quanto ineluttabile.
Giampiero Cicciò